Golfo dei Poeti

Porto Venere

Visita con le linee:

L’antica Portus Veneris, adagiata all’apice occidentale del Golfo di La Spezia, divenne possedimento genovese nel 1113, e a fianco del “Castrum Vetus”,
l’insediamento che già esisteva in prossimità del promontorio dell’Arpaia, i nuovi Signori costruirono la schiera di case-fortezza che fino al secolo scorso si affacciava ancora sul mare,
e che integrandosi con la cinta muraria, il castello e le torri, costituì un’imponente cittadella fortificata.

Nel corso del XII secolo, oltre all’imponente Castello, i genovesi costruirono anche la bella Chiesa di San Lorenzo, dove si custodisce il dipinto della “Madonna Bianca”,
la patrona di Portovenere per la quale la sera del 17 Agosto il borgo offre uno spettacolo unico, con le mura, la scogliera ed il paese intero illuminati a festa.
Alcuni ampi gradoni conducono lungo il promontorio fino alla piccola Chiesa di San Pietro, edificio in cui il fascino della pietra nuda e l’armonia delle arcate gotiche infondono nel visitatore
una sensazione di grande raccoglimento religioso; dalla loggia sopra la chiesa si può godere di un ampio panorama sell’aspra costa di “Tramonti”, dello “Scoglio Ferale” e delle vicine falesie,
mentre più in basso si trova la Grotta Arpaia, dirupata scogliera un tempo luogo prediletto del poeta inglese Lord Byron ed ora meta di bagnanti e turisti amanti del sole.
In prossimità della vecchia porta del borgo, dove ancora si legge l’iscrizione “Colonia Jenuensis 1113”, ha inizio Via Capellini, il “Caruggio” spina dorsale della colonia genovese
che si snoda tra antichi portali, botteghe e tranquille piazzette alle spalle delle case schierate sul mare.